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Veronica Madonna

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Professionista Project Manager

Eccoci al terzo appuntamento con la nostra newsletter dedicata al Project Management ed in particolare alle  Soft Skill.

Cari amici, ben trovati!

Eccoci al terzo appuntamento con la nostra newsletter dedicata al Project Management ed in particolare alle  Soft Skill.

Come sappiamo fino a poco tempo fa le organizzazioni sceglievano il Project Manager sulla base delle competenze di base possedute: ingegneria, chimica, biologia, etc;

Solo più recentemente si è anche compresa l’importanza delle capacità “tecniche” specifiche per gestire i progetti; competenze che abbiamo approfondito nella scorsa newsletter.

Ora emerge chiaramente la necessità che le persone siano coinvolte efficacemente nel progetto, perché non v’è più dubbio che siano LORO a fare la differenza quando ci si trova di fronte a problemi complessi, quando si deve incrementare il business o concludere con successo i progetti.

È per questo che è emersa con forza l’importanza delle competenze trasversali dette anche Soft Skill, quali ad esempio la capacità di guidare e motivare il Team, la capacità di Comunicare e di Negoziare (efficacemente), la capacità di Gestire i Conflitti e di creare il giusto Clima, il cui esercizio richiede altre skill e attitudini più basiche quali la capacità di esercitare la Leadership, la necessità di saper gestire sé stessi e di saper essere Creativi in ottica di Problem Solving.

Sono queste, quelle capacità e abilità che consentono al Project Manager di relazionarsi correttamente con il gruppo di lavoro e con tutti gli stakeholder del progetto; sono queste che aiutano un Project Manager e il suo Team a comprendere il comportamento adeguato nella specifica situazione, i diversi stili di pensiero propri e dei propri interlocutori e quindi di poter lavorare insieme efficacemente verso l’obiettivo comune.

Ed è indubbio ormai che è la capacità di esercitare la leadership, la prima attitudine e abilità che sta in cima a tutte le altre; essa, infatti, risulta strategica per la gestione del team e rappresenta il perno attorno al quale ruotano tutte le altre competenze personali.

Avremo modo di approfondire più avanti alcune di queste soft skill; in questa news ci soffermiamo solo brevemente su alcuni aspetti legati alla Creatività e a come potenziarla.

Il termine creatività si riferisce a quei processi mentali che portano a risolvere problemi, generare idee, proporre concetti, esprimersi in forme artistiche, generare teorie o realizzare prodotti che sono unici e originali. Il pensiero creativo, oggi forse più che in altri tempi, è fortemente necessario alle aziende a tutti i livelli organizzativi e gestionali, e a maggior ragione nell’attuazione di progetti.

In particolare, la creatività intesa come problem solving creativo è particolarmente utile al project manager:

  • nella fase di ideazione di un progetto: per vagliare tutte le possibili articolazioni strategiche
  • nella fase di gestione e controllo: per la gestione di inevitabili contrattempi e quando gli obbiettivi del progetto vengono meno.
  • nella fase di chiusura: per prendere spunti ulteriori sui risultati ottenuti.

Sebbene questa facoltà mentale sia generalmente sottoutilizzata, tutti siamo creativi: ognuno di noi ha una potenzialità creativa, che spesso viene rallentata o inibita da modelli e comportamenti non adeguati primo tra tutti il GIUDIZIO.

Il giudizio, inteso in questa sede come “giudizio pregiudiziale”, è una delle forme più comuni attraverso la quale si realizza il blocco creativo

Tutte queste competenze fino ad ora erano strettamente legate all’esperienza e alla pratica quotidiana personale del Manager, e spesso ci si accorgeva della loro importanza solo a posteriori, quando il danno ormai era stato fatto. Oggi ci viene in aiuto la formazione, fornendo principi, metodi e strumenti consolidati, utili per un vero salto di qualità professionale.

In quest’ottica Alfa Ambiente sta già progettando dei corsi specifici per formare e portare alla certificazione Project Managers e RUP della Pubblica Amministrazione, tecniche per addestrare team di progetto, soluzioni per supportare Aziende ed Enti della PA ad adottare il Project Management apportando benefici reali e misurabili. 

Per essere sempre aggiornato sulle nostre attività seguici sul nostro sito e consulta il nostro Catalogo la nostra pagina LinkedIn


Professionista Project Manager

Nella scorsa del 29 settembre abbiamo visto quanto la disciplina operativa del Project Management, sino a poco tempo fa poco conosciuta

Cari amici, ben trovati!

Nella scorsa del 29 settembre abbiamo visto quanto la disciplina operativa del Project Management, sino a poco tempo fa poco conosciuta e considerata tutt’al più applicabile solo alle grandi opere, venga ora sempre più compresa come strumento insostituibile per gestire con successo ogni tipo di progetto, sia nel settore privato che nelle Pubbliche Amministrazioni anche in considerazione della quantità di progetti che si stanno avviando con i fondi del PNRR.

Avevamo visto che le competenze e le abilità richieste al Professionista Project Manager (PPM) – certificato secondo la UNI 11648 – per gestire con efficacia un progetto hanno un approccio fortemente interdisciplinare – ormai universalmente riconosciuto – rappresentato secondo tre direttrici sinteticamente denominate:

  1. Hard skills
  2. Soft skills
  3. Context skills

Al riguardo delle prime, su cui qui ci soffermiamo, la Norma UNI 11648 sopra citata fa riferimento alla Norma UNI/ISO 21500:12 che, come sappiamo, è stata radicalmente sostituita dalla Norma UNI/ISO 21502 di recentissima emanazione, già recepita dalla UNI anche se in lingua inglese in attesa di essere tradotta.

Una panoramica delle maggiori differenze sarà fatta nel webinar del 21 ottobre al quale vi invitiamo a partecipare; adesso, in questo piccolo spazio, anticipiamo soltanto che essa comporta delle importanti novità che danno alla disciplina del Project Management una struttura più aderente a ciò che già da tempo succede nelle Organizzazioni – profit, no profit, pubbliche o private che siano, le quali tutte, laddove scelgano di operare secondo la disciplina del project management, per ovvi motivi, organizzano i loro processi e le conseguenti procedure sulla base del loro contesto, della tipologia dei progetti trattati, della loro passata esperienza, delle loro specifica cultura.

In quest’ottica, la ISO 21502 ha il pregio, a nostro dire, di essere una guidance” non prescrittiva e di lasciare le Organizzazioni libere di decidere il miglior approccio (waterfall, agile, o altro) per gestire i progetti, fermo restando che chi li gestisce conosca le cosiddette “practices” definite come “i metodi, le tecniche e gli strumenti specifici utilizzati in progetti e programmi per realizzarli con successo”

 Queste “pratiche” sono il DNA distintivo del Project Manager, gli strumenti quotidiani che gli consentono di avere sotto controllo lo sviluppo del progetto. Lavorare per progetti significa pianificare, organizzare e gestire tempo, risorse, costi, qualità e rischi differenti in attività finalizzate al raggiungimento di un obiettivo predefinito, seguirle costantemente durante il loro svolgimento, per verificarne l’andamento, cogliere le anomalie per poter intraprendere le opportune azioni correttive, e altro ancora.

Ci aspettiamo che quanto prima la UNI rivedrà la Norma 11648 – riferimento della Certificazione in PPM – per recepire la ISO 21502, che annulla e sostituisce la ISO 21500, attuale riferimento per le “Hard Skill”; ed è quindi in questo spirito che Alfa Ambiente sta già progettando dei corsi specifici per formare e portare alla certificazione Project Managers e RUP della Pubblica Amministrazione, tecniche per addestrare team di progetto, soluzioni per supportare Aziende ed Enti della PA ad adottare il Project Management apportando benefici reali e misurabili.

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Professionista Project Manager

Cari amici, ben trovati!

La professione e le competenze del Project Manager sono sempre più richiesti dalle aziende e dalle Pubbliche Amministrazioni.

Cari amici, ben trovati!

La professione e le competenze del Project Manager sono sempre più richiesti dalle aziende e dalle Pubbliche Amministrazioni.

Gestire con competenza e capacità di guida ogni iniziativa, dalle opere di ingegneria civile e industriali ai normali progetti aziendali, è oggi una condizione necessaria per avere successo in un contesto di forte competizione, dove le sfide si moltiplicano e gli obiettivi mutano in continuazione.

Quella del Project Manager, in quanto responsabile della corretta e puntuale esecuzione dei progetti, è una professione sempre più richiesta anche in considerazione della quantità di progetti che si stanno avviando con i fondi del PNRR per superare le attuali situazioni di crisi che coinvolgono l’economia, la finanza, la società e la vita quotidiana di tutti noi.

Ecco quindi che la conoscenza e la buona applicazione della disciplina del Project Management diventano fondamentali e possono generare benefici reali se applicate con concretezza a tutti i livelli, sia nell’ambito del settore pubblico che nel privato.

Il Project Management presenta certamente degli elementi di complessità, ed è stato preso in considerazione dal sistema di normazione, che dopo un primo intervento realizzato con la legge 4/2013, si è concretizzato con l’emanazione della norma UNI 11648:2016 volta a disciplinare l’Attività Professionale del Project Manager, e con la norma UNI ISO 21502:2020 per lo sviluppo, la realizzazione e la gestione dei progetti.

L’obiettivo principale della norma UNI 11648:2016 è senz’altro quello di un riconoscimento sempre più ampio della figura del Project Manager e, soprattutto, delle conoscenze e competenze che lo stesso deve avere quando opera in qualità di responsabile di progetto.

Queste possono essere suddivise essenzialmente in 3 categorie:

  1. Hard skills – ossia le più tradizionali competenze ‘tecniche’ – relative quindi alle tecniche di organizzazione, pianificazione, programmazione e controllo dei progetti, nonché alla capacità di gestire gli immancabili rischi che ogni progetto comporta,
  2. Soft skills– ossia le competenze relazionali, riguardanti la capacità di gestire i rapporti con gli altri, cogliendone le esigenze e modulando il proprio comportamento alle loro caratteristiche e al loro ruolo; tra gli elementi base delle competenze relazionali c’è la capacità di comunicare, di stare nel team, di gestire gli inevitabili conflitti, di motivare, di negoziare, di esprimere comportamenti etici e di trovare soluzioni innovative utilizzando capacità creative e intelligenza emotiva.
  3. Context skills – la Norma 11648 prevede infatti che la figura del Project Manager debba conoscere e saper intervenire su tutti quegli elementi che riguardano il ‘Contesto’ organizzativo e di business in cui il progetto è nato e deve agire fino al suo completamento. L’esperienza dimostra come la conoscenza, ma anche la capacità e l’abilità di padroneggiare le dinamiche interne, di saperle utilizzare e stimolare, siano fondamentali per il Project Manager, al fine di portare al Successo il progetto di cui è responsabile.

Alfa Ambiente ha progettato percorsi specifici per formare e portare alla certificazione Project Managers e RUP della Pubblica Amministrazione, tecniche per addestrare team di progetto, soluzioni per supportare Aziende ed Enti della PA ad adottare il Project Management apportando benefici reali e misurabili.

Nelle prossime newsletter andremo ad approfondire le competenze richieste al Project Manager e le proposte Alfa Ambiente per il Project Management.

Non perdere il nostro webinar gratuito del 21 Ottobre prossimo, dedicato alla certificazione dei Project Managers!!! Per registrarti clicca qui 

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